Quello che segue è il risultato di un’analisi circa l’uso di RFID per il fashion in Italia (basata su materiali in Internet) ed alcune (poche) interviste ad esperti coinvolti in applicazioni reali. Alcuni materiali: - Case history LiuJo: DI511-043 (it)
QUESITI e NOTE
Premesso che per eBIZ-TCF è importante capire gli aspetti di trasmissione dati (eBusiness) che ostacolano, o favoriscono, le collaborazioni inter-aziendali, tra organizzazioni diverse, ecco alcune brevi riflessioni sull’uso dell’RFID nella filiera Moda in Italia. A. Il primo dato è che parliamo essenzialmente di applicazioni per capi finiti (o almeno 'interi', eventualmente con qualche lavorazione ancora da eseguire –p.es. stiratura-, non dei materiali e semilavorati come un tessuto). B. In generale, a prima vista, ci sono molte situazioni in cui si vede un beneficio verso l'esterno (la filiera) ma pare spesso avvenga soprattutto grazie ad una migliore gestione delle strutture interne e delle porte di uscita ed ingresso e non grazie ad una azione collegata di integrazione dei sistemi tra più aziende. Ad esempio ai terzisti si chiede di ‘attaccare le etichette’ con gli RFID per semplificare la successiva gestione INTERNA all’azienda (interna in senso lato, nel caso di aziende con più siti produttivi o magazzini o con operatore logistico esterno). Per quanto riguarda i negozi in moltissimi casi si tratta di negozi propri anche se, sulla carta, la barriera verso il multimarca è probabilmente più organizzativa che tecnologica (forse potrebbe sussistere un problema di non ottimizzazione nella lettura dati da differenti caratteristiche dei TAG adottati dai diversi produttori –che comunque condividono la specifica EPC Gen2-, perlopiù legate a caratteristiche prodotto, imballaggi e metodo lettura –si tratta comunque di un problema di ottimizzazione -). C. Specifica per tag e lettori è Iso 18000-6C, conosciuta anche come Epc Class 1 Gen 2. Il tag supporta un codice EPC che consente la identificazione univoca del prodotto quanto a modello, taglia e colore (presso organizzazioni terze, non essendo codice ‘parlante’, serve disponibilità di una decodifica che associ codice di prodotto a sue caratteristiche commerciali -almeno taglia e colore-). D. In prospettiva, specialmente nella costruzione di filiere molti a molti, si rivelerà importante la attività di caratterizzazione delle prestazioni dei diversi modelli di TAG e delle etichette (smart label) che li contengono in funzione dei requisiti delle diverse tipologie di prodotto e confezionamento. QUESITO: viene usato codice EPC Global con codifica GS1 del prodotto oppure un codice interno di analoga dimensione (la forte variabilità stagionale dei cataloghi ha prodotto problemi di rapido ‘esaurimento’ delle numerazioni GS1?)
Tre aspetti di interesse per eBIZ A. Associazione capo – Codice EPC. E’ un aspetto delicato nel quale occorre ridurre rischio di errore e limitare costi; vi sono diversi modelli operativi;
In particolare se etichette prodotte presso terzo si può ipotizzare che committente debba
Se etichette attaccate al capo presso terzo si può ipotizzare il terzista debba
QUESITO: quanto è critica l’assenza di scambio dati elettronico durante la operazione di richiesta di produzione di etichette con codice EPC relativamente a
B. Logistica interna. Dal punto di vista eBIZ, l’unico aspetto critico è che alla ricezione dei capi il sistema abbia ricevuto una bolla di consegna dei capi attesi (numerosità per modello taglia e colore), che se in formato elettronico consente controllo di merce attesa rispetto a quella consegnata. Al momento le aziende sembrano disinteressate ai seriali univoci del singolo capo; il discorso cambierebbe in una ottica di lotta ai canali paralleli ed alla contraffazione e comunque di rintracciabilità del prodotto. QUESITO: in prospettiva le aziende saranno interessate a conoscere in anticipo il seriale univoco per ogni capo in attesa di essere consegnato dal terzista?
C. Logistica esterna. Operazioni tipiche coinvolgono fornitori e terzisti relativamente ad avanzamenti produzione, spostamenti logistici ed inventari. Operazioni tipiche coinvolgono retail relativamente ad spostamenti logistici, inventari, report vendite e connessi servizi di replenishment/never out of stock, resi. Nel punto di vendita il vantaggio primario è al momento dell’arrivo e presa in carico ed, eventualmente, nella attivazione di servizi di eShop o ‘Shopping Experience’. Dal punto di vista di eBIZ sono significativi gli aspetti: - Movimenti logistici (avviso spedizione, avviso ricevimento) che includano la indicazione dei seriali (le quantità per modello-taglia-colore sono già trattate da attuali documenti eBusiness), eventualmente espressi in modo sintetico per range - Inventari (inventory report e movement) e report vendita (sales report) in modo analogo - Resi dovrebbero indicare codice seriale - Trasmissione di anagrafiche prodotto che associno codici EPC ad anagrafica prodotto (in particolare recuperando modello, taglia e colore per valutare assortimenti in stock); in realtà codici per modello-taglia-colore dovrebbero essere già trattate da attuali documenti eBusiness che però sono poco utilizzati.
Elenco documenti eBIZ downstream da tenere in considerazione in un'ottica di utilizzo di RFID:
Elenco documenti eBIZ upstream
QUESITO: in prospettiva le aziende saranno interessate a trasmettere il seriale univoco per ogni capo in inventario o venduto o reso per la sola anticontraffazione oppure più in generale? QUESITO: quando non è il retail a disporre le specifiche, i punti vendita multimarca hanno forse trovato problemi a gestire RFID di tipi diversi realizzati da produttori indipendenti tra loro (benchè conformi a Gen2)?
D. quali dati per RFID nei messaggi del fashion In general, RFID information are needed in inventory documents (such as "Inventory report", " Sales report ", ...) and in transport documents (such as "Dispatch Advice", "Receiving Advice", ...). The RFID information that should be possible to have in these documents are: This information could be provided following one of these approach: QUESTION: do you agree with this approach? is the representation by ranges useful? is the TID data useful at this stage?
Gruppo Linkedin RFID for Fashion (italiano), dedicato all’uso di RFID nell’industria del Fashion. http://www.linkedin.com/groups/RFID-for-Fashion-3671196?mostPopular=&gid=3671196
Una breve panoramica di articoli sull’uso RFID nell’industria del Fashion in Italia (tratti da “theBizLoft.com”, per la maggior parte).
Laboratori di ricerca con attività relative a RFID per il fashion in Italia
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