Laboratorio Lisea

Finalità e contesto Comunitario e regionale

Lo Sviluppo sostenibile e la Società dell’informazione e della conoscenza sono i due modelli alla base dello sviluppo delle regioni europee nei prossimi anni; per questo una regione industriale, esportatrice ed evoluta come l’Emilia-Romagna ha posto alla base delle sue politiche di competitività la capacità di creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di sistemi di produzione e consumo sostenibile.

Per questo specifico fine nasce LISEA: Laboratorio per l’Innovazione industriale e la Sostenibilità Energetico Ambientale, a coordinamento ENEA.

Con il Laboratorio LISEA s’intende mettere a sistema l’insieme dei risultati ottenuti nei Laboratori e Centri citati e delineare sviluppi futuri anche nella prospettiva di contribuire alla realizzazione di tecnopoli nella Regione Emilia-Romagna, in cui si possa creare un ambiente di capacity building in grado di favorire la contaminazione fra conoscenze di tematiche tecnologiche, metodologiche, di regolamentazione e di aspetti legali, e che siano in grado di far convergere le opportunità finanziarie necessarie per dare l’avvio ad attività industriali capaci di immettere, sul mercato, prodotti e tecnologie environment sound. In ultima istanza s’intende perseguire il business delle “tecnologie pulite”, così come stanno facendo paesi ecologicamente sensibili (vedi Finlandia), che hanno identificato nelle cleantech la loro fonte primaria di esportazione.

Una delle prospettive o parole “chiave” con cui caratterizzare il Laboratorio LISEA può essere il concetto generalizzato di Ecoprogettazione, comprendendo con questo termine più propriamente l’ideazione e la realizzazione di interventi mirati nell’ottica del risparmio energetico, dell’efficienza e sostenibilità ambientale su diverse scale: territori di dimensione provinciale o regionale, distretti e filiere produttive, singole imprese.

L’allarme per le questioni ambientali è infatti sempre più diffuso e suffragato da dati ed elementi che non riguardano soltanto le implicazioni sulla vita del pianeta, ma anche quelle di natura economica. È da questa consapevolezza che sono nate le recenti decisioni politiche, come quelle dell’Unione Europea, di assumere obiettivi assai stringenti e scadenzati nel tempo riguardo alle questioni del clima e dell’energia, certamente emergenze reali, ma non isolabili dal contesto ambientale più generale (basti citare i temi dell’acqua, del consumo di risorse, della produzione di rifiuti ecc.). Il conseguimento di questi obiettivi implica peraltro un rapido adeguamento delle politiche, in particolare attraverso un maggiore intreccio tra politiche sui singoli fattori (energia, acqua, risorse, ecc.) e politiche trasversali riguardo a prodotti e servizi. La maggior parte degli impatti ambientali, soprattutto nelle economie più sviluppate, dipende infatti, oltre che dalle grandi infrastrutture (energia, trasporti, ecc.) dalla quantità e natura dei prodotti/servizi consumati. Così, alle norme che regolano i processi produttivi, si affiancano sempre più norme ed interventi destinati a promuovere l’eco-progettazione in un’ottica di “ciclo di vita”.

L’idea fondante di LISEA è fornire una risposta a tali questioni, tenendo conto di come le politiche europee sono tradotte nell’obiettivo della Regione Emilia-Romagna di creare condizioni favorevoli per lo sviluppo di “sistemi di produzione e consumo sostenibili” attraverso il pacchetto di azioni previsto nel suo documento di programmazione per l’utilizzo dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale a cui si possono aggiungere i contenuti del Piano Energetico Regionale (PER), recentemente approvato in via definitiva, in cui la Regione si misura con la sfida di applicare il protocollo di Kyoto e di raggiungere un approvvigionamento energetico che crei un equilibrio fra domanda e offerta.

Sede principale

Il LISEA è localizzato prevalentemente nella sede ENEA di via Martiri di Montesole 4, Bologna. Qualora si renda necessario svolgere sperimentazioni che richiedano spazi e attrezzature di rilevante dimensione si ricorrerà al Centro ENEA del Brasimone. In particolare LISEA si avvale di infrastrutture hardware e software sviluppate o acquisite dai diversi dipartimenti dell’ENEA e dei Partner per la propria attività di ricerca che fa capo a progetti nazionali ed europei .

Partner di Lisea

Partner di Lisea sono spesso direttamente le singole unità di ricerca di strutture complesse come CNR o UNIBO; nel caso di Enea l'Ente invece si presenta come partner unico con all'interno i diversi gruppi di ricerca.

  • ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (coordinatore)
  • RSE (RSE- Ricerca sul Sistema Elettrico) S.p.A (ex CESI RICERCA, ex ERSE)
  • Dip. di Ingegneria Industriale Università di Parma INGINDPR
  • Dip. Economia e Ingegneria Agrarie Università di Bologna UNIBO-DEIAGRA
  • Dip. Ingegneria delle costruzioni meccaniche nucleari aeronautiche e di metallurgia Università di Bologna UNIBO-DIEM
  • Dip. Ingegneria Elettrica Università di Bologna UNIBO-DIE
  • Dip. Ingegneria Informatica Università di Modena e Reggio Emilia UNIMORE-DII
  • Dip. Ingegneria Università di Ferrara UNIFE-DI
  • Dip. Ingegnerie Meccanica e Civile Università di Modena e Reggio Emilia UNIMORE-DIMeC
  • Dip. Scienze dell’Informazione Università di Bologna UNIBO-DSI
  • FTI Forum per la Tecnologia dell’Informazione
  • Istituto cooperativo per l’innovazione ICIE
  • Istituto Materiali per l’Elettronica e il Magnetismo Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-IMEM
  • Istituto Nazionale per la Fisica della Materia Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-INFM
  • Istituto per la Microelettronica e i Microsistemi Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-IMM
  • Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-ISOF
  • Polo Scientifico Didattico di Rimini Università di Bologna UNIBO-RN

Organizzazione

Per il Laboratorio LISEA è stato individuato un Coordinatore scientifico e un Direttore operativo del progetto.

L’Assemblea dei Partner dell’ATS sarà composta da un rappresentante di ogni partner e delibererà sulle eventuali modifiche della compagine sociale e della evoluzione della configurazione giuridica.

Il Comitato Direttivo sarà rappresentativo di tutti i gruppi di ricerca e sarà l’organismo decisionale e di controllo delle attività del Laboratorio.

Per ogni Sottoprogetto è stato individuato un Coordinatore di Sottoprogetto (Piero De Sabbata per la Gestione e riassetto organizzativo del laboratorio, Marco Zambelli per l’Uso delle fonti rinnovabili e progettazione energetica, Maria Litido per Analisi e valutazioni di sostenibilità ambientale, Piero De Sabbata per Reti di imprese e dematerializzazione dei processi produttivi, innovazione organizzativa e tecnologie per l’interoperabilità), che si avvarrà della collaborazione di un comitato rappresentativo delle diverse unità tecniche coinvolte nel Sottoprogetto. All’interno dei Sottoprogetti sono stati individuati i Responsabili di Obiettivo Realizzativo.

Verrà istituito un Board scientifico di indirizzo, composto da persone di chiara fama sulle aree di competenza, in numero non superiore a sette, che verrà nominato entro i primi due mesi di attività del Laboratorio. A questo board verrà chiesto di garantire la qualità scientifica del lavoro svolto e indirizzare le attività verso le tematiche scientificamente più promettenti.

Verrà istituito anche un Board della domanda, composto da rappresentanti del mondo delle imprese e dalle loro associazioni di categoria. A questo board verrà chiesto di riportare all’interno del laboratorio le priorità che emergono dal territorio regionale e di valutare l’efficacia delle azioni svolte.

Contestualmente alla definizione del Board della domanda verranno stipulati accordi quadro di collaborazione con le associazioni territoriali dell’industria interessate che definiranno i temi e le modalità di intervento del Laboratorio, per le attività di ricerca e sviluppo e per le attività di sensibilizzazione e informazione.

Per la gestione amministrativa, il consolidamento della rendicontazione ed i contatti con la Regione, verrà nominato dal Centro ENEA di Bologna un Responsabile amministrativo.

Destinatari delle attività del laboratorio

In via indicativa si possono individuare i seguenti gruppi di destinatari dei risultati delle attività del progetto:

  • produttori di materie prime rinnovabili
  • imprese della componentistica ed impiantistica collegate alle fonti rinnov
  • imprese di settori industriali contigui (come nel caso dei sistemi di trasmissione per gli impianti eolici o delle turbine di piccola taglia per gli impianti di cogenerazione a gas
  • singole imprese o filiere di imprese interessate a riprogettare i propri prodotti e/o processi in una ottica di eco-innovazione (ad esempio per acquisire certificazioni di prodotto o di processo e acquisire nuove quote di mercato); i settori agroalimentare e dell’edilizia appaiono quelli di maggior interesse; altri settori lo sono per il tipo di produzione (in particolare il packaging), per rientrare tra le priorità del GPP (ad esempio il arredo) o per l’importanza specifica nell’economia regionale (ad esempio il turismo).
  • Grande Distribuzione Organizzata (GDO); come ponte tra produzione e consumo rivestirà un ruolo prioritario per sviluppare un mercato di prodotti eco-compatibili
  • imprese fornitrici di soluzioni ICT interessate a sviluppare e mettere sul mercato soluzioni che facilitino l’innovazione organizzativa e la dematerializzazione delle relazioni
  • imprese manifatturiere interessate ad introdurre innovazione organizzativa con azioni specifiche che riguardano la reingegnerizzazione dei processi di fornitura, logistici e di progettazione del prodotto.
  • intermediari dell’innovazione e trasferimento tecnologico: centri servizi, studi di consulenza, associazioni imprenditoriali, consorzi interessati ad ampliare la gamma dei servizi offerti ai loro clienti
  • centri di formazione professionale ed istituzioni scolastiche interessate a sviluppare la propria offerta formativa
  • Pubbliche Amministrazioni locali interessate ad ottenere supporto nei processi decisionali.

Diffusione dei risultati

L’approccio consiste nel coinvolgere, nella fase della esplicitazione della domanda, utilizzatori finali, fornitori di tecnologie, esperti del dominio di applicazione, potenziali utenti curiosi delle tecnologie, e, successivamente, nelle fasi di test, di adeguamento, di mainstreaming della tecnologia, perseguire il contatto con il maggior numero di potenziali beneficiari, avvalendosi dell’intermediazione di “soggetti fiduciari” quali sono le associazioni di categoria, i centri servizi settoriali i consulenti aziendali.

Questo approccio è alla base della presenza del “Board della domanda” nell’organizzazione del LISEA. Gli attori presenti in tale Board saranno in grado di segnalare i soggetti più idonei per la fase di esplicitazione della domanda latente e, una volta individuate le soluzioni, svolgeranno un ruolo di moltiplicatori per portare “il messaggio” al maggior numero di potenziali utilizzatori (tale attività sarà formalizzata anche con accordi quadro di collaborazione).

Un'altra modalità di diffusione delle conoscenze si basa sulla organizzazione di eventi “in presenza” mirati a specifiche categorie di operatori, cui segue una gestione accurata del post-contatto, possibilmente stabilendo un rapporto persona-persona.

Per quanto riguarda la diffusione dell’informazione tecnico-scientifica al fine di stimolare la nascita di nuove imprese tecnologiche (start-up) in esito all’attività del LISEA, vale a dire le azioni di identificazione di tematiche di possibile sfruttamento economico e le azioni di accompagnamento verso la costituzione e la gestione di nuove realtà imprenditoriali, si evidenzia che nel periodo di attività del Laboratorio, in ambito regionale saranno attive molte iniziative finanziate con risorse nazionali aventi lo stesso obiettivo.

Risorse umane

Complessivamente in LISEA saranno impegnate 75 persone di cui 28 pienamente dedicate al progetto, la maggioranza di questi ultimi è già stata impegnata nel prima edizione del PRRIITT, i rimanenti verranno assunti sulla base di concorsi pubblici nei primi mesi di attività del Laboratorio.

Il personale strutturato coinvolto è rappresentato da ricercatori universitari o di enti di ricerca per circa 26 unità, docenti universitari per 10 unità, tecnici diplomati universitari o di enti di ricerca per otto unità, infine verranno coinvolti nelle attività due dirigenti d’impresa e un ricercatore di impresa. La formazione per le nuove risorse umane coinvolte nel PRRIITT avviene attraverso i canali accademici della ricerca (seminari, workshop, anche a livello europeo), mediante permanenze in azienda, partecipando ad iniziative tipo M-ASTER.



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