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Nel modenese la biomassa si trasforma in idrogeno e biometano
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20/12/2017
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È italiano il primo impianto di biogas bi-stadio per la produzione di idrogeno e di biometano in Europa. La struttura è stata realizzata a Soliera (MO) dall´azienda Biogas Italia Srl, licenzi
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È italiano il primo impianto di biogas bi-stadio per la produzione di idrogeno e di biometano in Europa. La struttura è stata realizzata a Soliera (MO) dall´azienda Biogas Italia Srl, licenziataria del brevetto relativo al procedimento di digestione bi-stadio, depositato da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile) e da CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l´analisi dell´economia agraria).
La digestione anaerobica bi-stadio si distingue per una resa sensibilmente più elevata rispetto agli impianti di biogas tradizionali (+ 20% circa). Il processo che si verifica nell´impianto consiste nella separazione delle fasi biologiche della digestione anaerobica e permette una più veloce degradazione della biomassa. All´interno dei digestori si osserva un aumento della produzione di idrogeno nel primo stadio del processo e della produzione di biometano alla fine del ciclo. Grazie ai tempi ridotti di digestione della biomassa, l´impianto bi-stadio registra volumi inferiori e costi di realizzazione più contenuti se comparati con gli impianti tradizionali. Infine, biomasse a elevato contenuto di zucchero - quali siero di latte, scotta, sansa di olive, pastazzo di agrumi - possono essere usate senza i problemi di stabilità biologica (intesa come l´inibizione totale o parziale dei batteri che producono il biogas mediante digestione anaerobica) solitamente riscontrati nei sistemi tradizionali, facendole rientrare in un ciclo virtuoso di riutilizzo.
L´efficienza di questa tecnologia si misura in un´elevata produzione di biometano e di idrogeno. L´idrogeno può essere utilizzato nelle celle a combustibile, commercializzato come gas tecnico o usato per incrementare il tenore in metano del biogas, facilitandone il successivo upgrading a biometano.
Ancora una volta - dichiara Piero Gattoni, presidente CIB - Consorzio Italiano Biogas - il settore del biogas/biometano si dimostra in grado di trainare l´innovazione tecnologica, stimolando la ricerca di nuove soluzioni e favorendo collaborazioni proficue tra soggetti pubblici e privati. Biogas e biometano si confermano risorse fondamentali nel bilanciamento delle rinnovabili all´interno di una strategia di progressiva decarbonizzazione del sistema energetico nazionale. Il biogas/biometano italiano è 100% made in Italy perchè nasce dai sottoprodotti dell´agricoltura, delle colture di integrazione e della zootecnia italiana: è programmabile, flessibile e capace di valorizzare il settore primario. Col giusto supporto del legislatore - conclude il presidente Gattoni - il comparto potrà offrire un contributo importante allo sviluppo del Paese.
La realizzazione della struttura di Soliera si distingue, oltre che per l´elevato contenuto tecnologico, anche per il circuito virtuoso innescato tra i soggetti coinvolti in ambito pubblico - ENEA e CREA - e in ambito privato - la start-up Biogas Italia, l´azienda agricola Lugli, che ha ceduto in comodato d´uso il terreno e che fornisce la materia prima per l´alimentazione dell´impianto partecipando alla gestione dello stesso.
Come sottolineato anche da Vito Pignatelli, Responsabile del Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per l´Energia di ENEA, la realizzazione dell´impianto rappresenta: «un ottimo esempio dei risultati che si possono ottenere dalla collaborazione tra mondo della ricerca e mondo dell´impresa».
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Sorgente news: |
BIOMether.it
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